R
O M A
Miracoli
e grazie
operati
da Dio
per
intercessione
della
Madonna
della Quercia
in favore
degli abitanti di
Roma
tratti da
manoscritti
e libri
secoli XV-XIX
INTRODUZIONE
Era consuetudine, a partire dal
1571, dare alle stampe quasi ogni 10 anni
i racconti dei miracoli e delle grazie operati da Dio per intercessione
della Beatissima Vergine venerata come Madonna della Quercia.
I
libri, di solito, erano scritti dai sacrestani maggiori della Basilica della
Quercia, testimoni dei racconti che i
devoti di Maria facevano nel momento che venivano a ringraziarla nel suo
santuario per il miracolo ricevuto.
Quest’opera
di divulgazione e testimonianza si è interrotta con l’ultimo libro scritto dal
domenicano francese padre M.Chery nel
1869.
Ho
voluto riprendere tale consuetudine iniziando a
raccontare i miracoli e le grazie ricevuti dagli abitanti di Roma, centro
spirituale della nostra Fede e come omaggio all’unica confraternita ancora
esistente dedicata alla Madonna della Quercia:
Vuole
essere, in particolare, un segno di gratitudine e di amicizia fraterna per il Presidente della Confraternita,
Giuseppe Adamo, che quest’anno festeggia il 25° di presidenza; a lui il riconoscimento di aver fatto
rivivere l’antico Sodalizio e ridato
splendore alla chiesa dedicata alla
Madonna della Quercia ,sede spirituale della Confraternita in Roma.
Le
storie sono riportate così come sono state scritte all’epoca, volendo
evidenziare la storicità del fatto e la freschezza, talvolta l’ingenuità, dei
racconti.
Come
gli autori di una volta, anch’io ho voluto essere il testimone dell’accaduto,
desiderando riaffermare ciò in cui credo fermamente: Maria, madre di Dio e
madre nostra non ci lascia né ci lascerà mai soli.
Per rafforzare tale concetto voglio riportare
le parole del grande poeta Dante Alighieri che nel XXXIII canto del paradiso fa
dire a san Bernardo:
Vergine madre, figlia del tuo
figlio
umile ed alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se’ colei che l'umana natura
nobilitasti sì che '1 suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridiana face
di caritade, e giuso, intra i
mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna se’ tanto grande e tanto
vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre
sua desianza vuol volar senz'ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di
bontade.
II Domenica di settembre 2008 Festa della Madonna della Quercia di
Viterbo
Gianfranco Ciprini
SISTO IV-
1481
“ Sisto IV nell'anno
( Sisto IV - Acquerello 1619tratto dal “Libro dei Miracoli” pp.20,21- Bibl. Besso Roma)
( N.M.Torelli -1725 p.p.18-19 )
INNOCENZO
VIII - 1487
( N.M.Torelli -1706 ms. c.4 )
Innocenzo VIII havendo ricuperata la salute da una
gravissima infermità per intercessione della santissima Vergine, madò un ricco
apparato per l’altare con la sua arme, et per breve dato in Roma il 3 settembre
1487 concesse che in questa chiesa in ogni tempo dell’anno a qualsivoglia
persona si possa amministrare il sagramento dell’Eucarestia.
Lorenzo
Cybo (cardinale)- 1490
( N.M.Torelli – 1725 p. 40 )
( Acquerello- 1619-tratto dal “Libro dei Miracoli”p.166 - Bibl. Besso - Roma )
ALESSANDRO
VI - 1495
( N.M.Torelli -1725 p. 40 )
CLEMENTE
VII - 1528
( N.M.Torelli -1725 p. 20 )
PAOLO III
- 1544
"L'anno 1544 ritornato
il Pontefice di santa memoria Paulo III Farnese con la pace universale de
Principi cristiani celebrò la messa all'altare della Madonna et disse che
per voto fatto a questa Santa Madonna haveva conchiusa detta pace, però era
venuto a rendere gratie a questa santa madre onde diede indulgenza plenaria
per S. Francesco fece indorare il palco di esso, et da frati fu fatta la
sua statua: allogiò qui in convento trattando con molta familiarità e
benignità con il priore e frati, e creò buon numero di cavalieri detti
della Quercia, donando loro una collana d'oro con una medaglia in cui vi
era da una parte l'impronta della Madonna della Quercia, e dall'altra parte
l'arme sua".
(Acquerello- 1619- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.152 Bibl. Besso Roma)
( N.M.Torelli -1725 pp. 22-25 )
Un
Cavaliere di casa Celsi – 1544
(Acquerello- 1619- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.72 Bibl. Besso Roma)
Basilica S.Maria della Quercia -Chiostro della Cisterna –Affresco sec. XVI
Maddalena
di GiovanBattista Lanzi - 1546
"Madalena di
Giovanbattista Lanzi delle guardie del papa Paulo III havendo abrugiata una
camicia per disgratia posta a sciugare al fuoco venne in tanta collera il
suo marito che la ferì con una arme in mezo nel petto, et fatto voto alla
Madonna della Quercia fu sanata et portò il suo voto: et questa occasione
prese il marito male affetto averso della sua moglie dubitando che fusse
adultera ma
(Acquerello- 1619- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.56 Bibl. Besso Roma)
GIULIO III
– 1550
A.S.M.Q. Vol..115 Indulgenza Giubileo 1550
( N.M.Torelli -1725 p. 25 )
Signora sconosciuta– 1563
30 dicembre 1563 A.S.M.Q. Vol.351 c. 39
Alessio perugino – 1564
"Alesio Perugino detto lo
spagnolo essendo in Roma hoste da uno che aveva mangiato nella sua hosteria
chiedendo il suo denaro giustamente, il pagamento fu che riceve una
stoccata nel petto che lo passò dal'altra parte: onde si raccomandò a
questa Santissima Madonna della Quercia di Viterbo et col suo aiuto sanò,
et salvo portò il suo voto quale è uno delli attaccati grande: l'anno
1564".
(Acquerello-
1619- tratto dal “Libro dei Miracoli”
p.142 Bibl. Besso Roma)
S.PIO V -
1571
Basilica S.Maria della Quercia -Chiostro della Cisterna –Affresco 1631
(Acquerello- 1686- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.151 Bibl. Besso Roma)
( N.M.Torelli -1725 pp. 26-29)
GREGORIO
XIII- 1575
(Acquerello- 1619- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.154 Bibl. Besso Roma)
(T. Bandoni 1636 pp. 32 - 33)
(N.M.Torelli 1725 pp. 31-34)
Giuseppe
Paris - 1587
( T. Bandoni 1631 pp. 105 e 106)
Nell’anno
1587 . Giuseppe Paris Romano huomo di
gran negotij , ancorchè con ogni diligenza si governasse ne i suoi affari, nulla
di meno venne in fallimento, et in gran povertà, et essendo per la malinconia
caduto ammalato, e spedito da Medici, chiamava
Giovanni
Casuri - 1589
E l’anno
1589 , Giovanni Casuri Cipriotto stando in Roma ammalato di febbre, e quel che è
peggio se gli era rotta una vena del petto, che del continuo mandava fuori gran
copia di sangue, talchè era spedita la sua salute corporale e non poteva più
tornare con i medicamenti in stato di sanità. Doppo che fu communicato per
viatico, e giè tenuto per moribondo, da un amico suo fu esortato, che si
raccommandasse alla Madonna della Quercia, più tosto per la salute dell’anima ,
che del corpo: et detto Giovanni si
sentì accendere, et infiammare il cuore di una gran divotione, raccommandandosi
alla detta Madonna. Cosa di stupore , che la notte dormendo si didde comparire
avanti
( Bandoni 1631 pp. 114 - 115)
Mons.
Pascaruccio - 1594
( A.S.M:Q. Vol. 113 c. 31)
Ricordo come questo di 30 di ottobre fu portato un
calice tutto d’argento da Monsignor Pascaruccio
Canonico di Santa Maria Maggiore di Roma il quale l’ha portato per voto.
Cardinale
Sfrondati - 1595
(N.M. Torelli 1725 p. 44)
Cardinale
Alessandro Peretti Mont’Alto 1595
(N.M. Torelli 1725 p. 45-46)
Marc’Antonio
Colonna – 1597
(N.M.Torelli 1725 p.52)
Cardinal
Andrea Peretti - 1604
(N.M.Torelli 1725 p.46)
Michele
Peretti ed Anna Maria Cesi - 1610
(N.M.Torelli 1725 p.54-55)
Lelio
Bussi - 1616
( T. Bandoni 1628 p.154)
Panfilio
Panfili e Casa Panfili- 1620
(N.M.Torelli 1725 p.56-57)
GiovanBattista
Antifassi
Uno dei
Consoli della Confraternita
Madonna della
Quercia dei Macellai di Roma
1625
(A.S.M.Q. vol .113 c. 62v)
Ricordo
come il signor GiovanBattista
Antifassi macellaio di Nostro Signore
con li suoi compagni Consoli alli 16 di settembre 1625 mandarono uno paliotto
di raso bianco fiorato con la mantellina essendo priore il padre maestro padre
Domenico Francucci quale in breve morì
poco doppo alli 11 di ottobre et sagrestano il padre fra Tomaso Bandoni da
Lucca
Domenico di Francesco - 1627
(T.Bandoni 1631p.147)
A li 5 di
giugno 1628 . Domenico di Francesco dalla Città di Castello, servitore del
signor Francesco Bianchini in Roma in casa di Monsignor Acquaviva, del mese d’Agosto passato, andando
di notte per servitio del padrone fu affrontato da due , et all’improviso uno
di quelli gli tirò una stoccata nel ventre a mano manca, che passando da una
banda all’altra, con grand’effusione di sangue, stava in termine di essalar
l’anima, in tanto pericolo si raccommandò alla Madonna della Quercia, la quale
al solito misericordiosa gli concesse la sanità, portando esso il suo voto con
la sopradetta relatione.
Giacomo Lauro - 1629
(T. Bandoni 1634 p. 6)
Nel medesimo
giorno [ 15 settembre 1629] Iacomo Lauro romano, essendo stato ammalato di
febbre maligna in modo tale, che fattosi collegio di Medici , non li davano di
vita più di doi, o tre giorni, e stando quasi che agonizante, mentre era
esortato al ben morire, si ricordò della Madonna della Quercia, alla quale si
raccomandò di tutto cuore. Et appena hebbe detto alcune devote parole, che se
li partì incontinente tutto il male e li dolori eccessivi, che prima sentiva e
con maggior forze venne egli medesimo con la sua moglie a portare il voto dando
la presente relatione.
Egidio Soloni ed Antonio Scanchelino 1630
(T.Bandoni 1634 p. 66)
A di 4 giugno 1630. Successe in Roma un
fatto degno d’essere notato a doi profumieri, uno detto Egidio Soloni e l’altro
Antonio Scanchelino, quali stando nella loro bottega, successe una questione,
uno di quelli fuggì nella loro bottega e detti profumieri si misero di mezo per
spartire, ma ambedoi furono feriti in testa con una coltellata per uno, di
maniera che rimasero in terra come morti con pericolo gravissimo. Si votirno Egidio
e la sua moglie, con il suo compagno feriti alla Madonna della Quercia, dalla
quale ambedoi riceverno la sanità e portorno il voto dipinto con la sudetta
relatione.
URBANO
VIII- 1630
(N.M.Torelli 1725 p. 37)
(A.S.M.Q. Vol. 113 c. 70)
In questo
tempo[ 1631 ] si fece il Giubileo in chiesa nostra concesso da Nostro Signore
Urbano 8° per tre mesi , settembre, ottobre, e novembre e poi fu concesso per
tre altri mesi
Giovan Antonio Garofoli - 1632
D. “Il sig. Giovan Antonio Garofoli romano
sottocopista del serenissimo di Parma si ritrovava con dolori ecessivi di
podagra. Si raccomandò a questa Vergine Santissima e ricevè la gratia e mai
più patì di quel male, e portò il voto[ 20 Dicembre 1632] ".
( Acquerello- 1686- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.177 Bibl. Besso Roma)
Antonio della Porta - 1633
(T. Bandoni 1634 p. 120)
A di 29 di giugno
1633. Antonio della Porta setaiolo, habitante in Roma, mutando nel mese di
gennaro il vino, venne il facchino con il barile pieno e salito sopra la
scaletta, ch’era alquanto alta, stando la botte sopra altre botte; nel voler
rivoltare il detto barile si rovesciò l’imbottatore, e cascando detto barile
così pieno a piombo diede sopra la testa di detto Antonio, con tant’impeto che
lo fece cadere come morto, e da tutti giudicato tale, era tenuto spedito
havendolo ancora ferito malamente. Si racommandò alla Madonna della Quercia et
ottenne il compimento del suo desiderio, come appare per voto e relatione da
lui mandata.
Donna Felice di Vittorio - 1633
(T. Bandoni 1634 p. 123)
Nel medesimo
giorno[ 9 luglio 1633] Arcangelo di Vincenzo viterbese portò un voto a questa
santa Casa, e narrò come era mandato a posta da Felice di Vittorio, suocera di Giovannino macellaro in Roma , nella contrada di Panico
habitante, quale era per una gratia riceuta da questa
S.Vergine. Haveva questa donna una mano malamente accolta, onde sgonfiandosi
apparvero due bocche di dove usciva materia putrida, e del continuo la
medicavano doi medici, ne si sentiva per doi mesi continui meglioramento
alcuno.
E per quanto
si vedeva si dubitava non la dovesse
perdere, poiché il male era velenoso con pericolo ancora di guastar l’altre
membra del corpo.
Si
raccommandò a questa Vergine e di subito cominciò si rattamente a megliorare
che in breve restò del tutto sana senza segno alcuno.
Carlo Gorone - 1633
(T.Bandoni 1636 p. 138)
Bernardino Nari - 1633
(T.Bandoni 1636 pp.118 e 119)
Giovanni Battista Tarsi - 1633
(T. Bandoni 1636 pp.120-121)
Francesco Alvari - 1634
( T. Bandoni 1636 p.161)
Donna Giovanna Vignani - 1635
( T.Bandoni 1636 p.163)
Carlo Colonna e famiglia Colonna - 1635
(N.M. Torelli 1725 pp.52 e 53)
Don Michel Angelo Branca - 1641
( A.Borzacchi p. 249)
Girolamo Carabelli - 1642
( A.S.M.Q. Vol.113 c.79v)
A di 19 di Maggio 1642
Dal Signor Girolamo Carabelli romano fu
mandato da Roma una pianeta di damasco bianco di Napoli con trina d’oro;
fodarata di tafettà rosso per una gratia ricevuta dalla Vergine della Quercia
le quale conceda a detto signore longhezza di vita
Giuseppe Salundi - 1646
(N.M. Torelli 1725 pp. 328-329)
Gentiluomini romani - 1646
(A.S.M.Q.Vol.113 c.80)
A di 23 d’ottobre 1652 furono dati al altare
della Madonna due vasetti d’argento con i suoi fioretti di seta rossi di valuta
scudi quindici in circa per grazie ricevute d’alcuni gentil huomini Romani che
vennero per rendimento di grazie come si vede registrato nel libro d’entrata e
uscita della sagrestia
INNOCENZO X- 1653
(N.M.Torelli 1725 p.38)
Terenzio Coradini - 1657
(A. Borzacchi pp. 260-261)
Antonio Martignani - 1658
(A.Borzacchi p. 261)
GiovanGiacomo Grappolino - 1661
(Museo “ Ex Voto” Tav.160)
(A.S.M.Q. Vol.127 c.10v)
Giovan Giacomo Grappolino romano d’anni cinquanta
nell’anno 1661 del mese d’ottobre s’ammalò di febre maligna con pericolo
evidente di vita anzi spedito da tre medici principali di Roma in particolare
Mattheo Paris medico hoggi della famiglia di Nostro Signore,la sera ch’entrava
nel 14 li medici dissero che la mattina all’alba dovea render l’anima a Dio, la
notte fu persuaso da certe persone devote che dovesse prendere sul brodo un
poco del legno della quercia di questa Beatissima Vergine, lo prese e sua
moglie e tutti di casa fecero voto alla Beatissima Vergine di presentarsi a
questa chiesa.
Prese un poco di sonno , che non havea
potuto dormir mai in tutta la sua
malattia et sll’hora li comparve una bellissima donna ( che si crede esser
stata
Io Jacomo Grappolino confermo quanto di
sopra con giuramento mano propria
Io fra Raimondo Penelli maestro dei
novitij fui presente
Io Michele Nardini fui testimonio quanto
di sopra mano propria
Io fra Vincenzo Poerio Sacrestano
maggiore ho scritto tutto ciò
Signora contessa Vittiman- 1661
( V. Malanotte pp. 220-221)
Cardinale Baccio Adobrandini - 1662
( N.M.Torelli 1725 p. 47)
Domenico Favari - 1663
Nel mese di Settembre
alli 16 1663 tempo di fiera nella quale vennero li sbirri di Monsignor
Governatore e dell'Em.mo vescovo Cardinal Brancaccia fu da questi pigliato
prigione uno che andava rubbando per la fiera nella quale si ritrovorno i
soldati del Sig. Colonnello Turriti, e del capitano della militia uno de
quali havendo a dishonore che si fusse fatto prigione uno, che da lui
spalleggiato si voltò contro li sbirri e volse stringer la spada, ciò
veduto da uno sbirro del Governatore strinse per tirarli una archibuciata
quale non prese et in un medemo tempo sgrida ad uno sbirro dei caporale,
che tiri come tirò e colse ad un soldato chiamato Domenico Favari romano
nelle spalle il quale subito gridò Vergine della Quercia e S. Antonio mio
avvocato aiutatemi et ecco maraviglia grande poichè si viddero tre palle
tutte e 3 insieme cascarli a suoi piedi nell'istesso luogho una grossa e
dui piccole, quali hebbe in mano il P. sagrestano il P. lettore Fra
Vincenzo Poerio, il detto soldato venne subito corse in chiesa in tempo che
li frati uscivono alla salve, e spogliatosi delle vesti si viddero bucate
con tre bughi e levata la carniscia nella carne vi erano 3 lividure una che
fu la palla maggiore nelli lombi sul mezzo che quella sola doveva
ucciderlo, l'altra sul mezzo delle spalle e l'altra nel braccio,
domandatoli si sentiva dolore rispose; poco. Ringraziando
( Acquerello- 1686- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.77 Bibl. Besso Roma)
Belardino Cerroni e Laudonia Pantezzi 1664
(A.S.M.Q. Vol.127 c.12)
A di 13 maggio 1664
Comparve qui in chiesa la signora
Laudonia Pantezi romana moglie del signor Belardino Cerroni, in compagnia del
quale raccontò come suo marito fu ammalato con febre maligna disperato da
medici, per il che si raccomandò a questa Beatissima Vergine; e pigliò un poco del legno della quercia cioè
l’acqua nel legno infusa, e lo votò alla Madonna per visitarla, e subito
cominciò a megliorare et in breve ricuperò la sanità.
Nel voto fatto di visitare
Maria Ugolini - 1665
(A.S.M.Q.Vol.127 c.13)
A di 13 settembre 1665
Maria di Antonio Ugolini da habitante in
Roma è comparsa qui in questa chiesa dicendo di essere venuta per voto fatto
per haver riceuto gratia d’esser risanata d’un ginocchio che la rendeva
stroppiata e caminava solo a forza di stampelle per un mese, il male era
incurabile poiché con haver fatto molti rimedij e speso con cirusici, niente gli giovava. Solo doppo d’esser
invotita alla Madonna s’è liberata in breve tra quindici giorni
Cristofaro
Zuccarini- 1665
( Acquerello- 1686- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.211 Bibl. Besso Roma)
Agostino Chigi- 1666
( N.M.Torelli 1725 p. 58)
Girolama
Simoncini - 1667
( A.S.M.Q. Vol. 127 c.15v)
Nel Medesimo giorno [30 maggio 1667]
comparve donna Girolama di Gasparre Simoncini
suo marito e narrò come negli anni passati in Roma in tempo di peste
venne appestata ma non si manifestò e fu curata da suo marito, si raccomandò
alla Madonna che la liberasse, come anco raccomandò che non fosse appestato il
marito et il suo figlio, e ricevè la gratia per se e per gl’altri et hoggi
tutte tre sono venuti conforme il voto all’hora fatto a visitare e render
gratie a questa Santissima Vergine
Filippo
Fedi- 1670
“ Il Sig. Filippo Fedi
romano li 28 di aggio dell'anno 1670, vicino a Monte Romano nel fosso detto
il Biedano, fu assallito da 4 assassini, quali lo levorno furiosamente da
cavallo e legatolo assieme con un huomo che era seco, li levorno un horiolo
d'argento, l'armi e tutto il denaro che haveva adosso, e già risoluti di
torli la vita; in si gran pericolo invocò raccomandandosi alla B. Vergine
della Quercia e subito da fierissimi leoni che sembravano si mutorno in
mansuetissimi agnelli, li sciolsero e cortesemente li restituirno tutto ciò
che li havevano tolto; e fu a portare il voto in segno della gratia
ricevuta da questa Santissima Vergine".
( Acquerello- 1686- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.201 Bibl. Besso Roma)
Principe e Principessa Giustiniani- 1670
( N.M.Torelli 1725 p. 55)
Principe e Principessa Borghesi- 1677
( N.M.Torelli 1725 p. 55)
Francesco
Roselli- 1677
(A.S.M.Q. Vol.127 c.17)
3 maggio 1677
Venne a render gratie Francesco Roselli
romano havendo invocato con suo voto l’agiuto della Beatissima Vergine restò
subito libero da una sua infermità detta eritica portò il voto d’argento , et
una tovaglia d’altare alla Madonna
Giuseppe
Lazarino - 1679
( A.S.M.Q. Vol.127 c.17v)
Nel mese di marzo 1679 Giuseppe Lazarino
da Cascia accasato in Roma essendo cascato in infermità di febre maligna
continua per giorni venti disperato da’ medici in estremo di sua vita raccomandandosi
alla Beatissima Vergine della Quercia di Viterbo ricevuto in una bevanda un
poco di legno della sua Quercia in breve ricuperò la perfetta sanità, a di 12
giugno di detto anno venne alla sua chiesa a render gratia a detta Beatissima
Vergine lasciandoci il voto in quadretto
tondo con la sua effigie d’argento.
Io fra Raymondo Cigno sacristano mano
propria
Teresa
Abbati- 1685
(V. Peroni pp.238- 239)
Anna Maria
Wlerico- 1692
( A.S.M.Q. Vol.127 c.25v)
A di 22 Aprile 1692
Comparve in questa chiesa Giuseppe
Wlerico zuizero della Guardia di Sua Santità con una figliola detta Anna Maria
di età di anni dieci in circa, quale essendo stata cinq’anni in circa
stroppiata e attratta non potendo camminare senza l’aiuto d’una stampella doppo
haver usato tutti i mezzi possibili e i medicamenti imaginabili finalmente
havendo fatto il voto a questa Beatissima Vergine ne restò affatto libera
portando detta stampella per miracolo a questa Beatissima Vergine. In fede di
che
Fra Antonino Borzacchi lettore e
sacrestano
Giovanni
Battista Domini- 1697
(A.S.M.Q. Vol. 127 c. 28v)
A di 27 ottobre 1697
Il signor Giovanni Battista Domini da Ponsano
habitante in Roma, speziale del Santo Spirito havendo una infermità di febre
sottile con dolore nel petto giudicata pericolosa, si raccomandò alla
Santissima Vergine della Quercia se era per bene dell’anima sua gli volesse far
la grazia. Per lo spazio di sei mesi hebbe la grazia della sanità con venire a
visitare
Principe
Domenico Rospigliosi e famiglia 1701
( A.S.M.Q. Vol.127 c.30)
A di 30 maggio 1701
Viene a visitare a questa Santissima
Imagine il signor principe Rospigliosi con la signora principessa sua consorte,
due principi figli et tre figlie femmine due zitelle et la signora duchessa
Salviati con il signor duca consorte et tutta la corte: et sono venuti per voto
che fecero alla Santissima Vergine per la sanità havuta da questa Santissima
Vergine il signor principe don Domenico primogenito del detto signor principe,
come ancora la signora scposa Salviati sua figlia et fecero voto che venissero
tutti
Maddalena
Guerrini - 1703
(A.S.M.Q. Vol.127 c.31v)
A di 15 settembre 1703
Maddalena Guerrini romana essendo assalita da atrocissimi dolori
artatici, da medici giudicata dover restare affatto stroppia, raccomandandosi
di vivo cuore a questa Beatissima Vergine, guarì perfettamente e libera portò
in persona il suo voto questo dì 15 settembre 1703
Fra Angelo Maria Cavallucci sagrestano
maggiore mano propria
Maria
Barbara Ponti - 1706
( A.S.M.Q. Vol. 127 c.34)
A di 29 maggio 1706
Maria Barbara Ponti romana guarì d’una fistola in un occhio doppo
l’infirmità di quattro mesi
Fra Angelo Maria Cavallucci sagrestano
maggiore
Francesco
Nuti - 1707
( A.S.M.Q. Vol.127 c. 34v)
A di 20 Giugno 1707. Il Signor Francesco
Nutij romano, doppo longa infermità di otto mesi continui, per la quale restava
quasi privo di respiro aggravandolo asma continua, spedito già da’ medici, né
trovando rimedio al suo male, s’avvotì alla Beatissima Vergine promettendo
venire con l’offerta a questo santuario, in breve restò sano; e nel sudetto
giorno venne a sodisfare il suo voto portando due piastre in dono alla
Beatissima Vergine
Fra Giovan Antonio Mannelli sagrestano
maggiore
Camilla di
Francesco 1708
( A.S.M.Q. Vol. 127 c.41)
A di 18 aprile 1708
Venne a questa chiesa a render gratie
alla Beatissima Vergine Camilla di Francesco romana, per esser stata liberata
per l’intercessione della Madonna Santissima da un’infermità gravissima di gambe,
che per cinque anni continui putrefacendosi con estremo dolore arrivarono tre
piaghe a consumare le carni fino all’osso, ne trovando rimedio alcuno fece voto di venire a visitare
Il fatto raccontò in presenza del signor
Angelo de Santis da Bagnaia e di Giacomo d’Antonio da Bagnaia, del medesimo
reverendo padre Sottopriore fra Angelo
Maria Crispoldi, del padre lettore fra Domenico Busatti domenicani, che si sottoscrissero e
d’Arcangelo Bramini da Ronciglione.
In Fede
Fra Giovan Antonio Manelli sagrestano maggiore mano propria
Io fra Angelo Maria Crispoldi suppriore
attesto come sopra mano propria
Io fra Domenico Maria Busatti attesto
come sopra manu propria
Io Angelo de Santis attesto come sopra
mano propria
Io Giacomo di Antonio attesto come sopra
mano propria
Bartolomeo
Diamantini - 1708
(A.S.M.Q. Vol.127 c.48)
A di 7 settembre 1708
Io Bartolomeo Diamantini umilissimo
servo di questa Beatissima Vergine della Cerqua di Viterbo ritrovandomi infermo
con un male cattivo detto carbonchio in un occhio manco con pericolo assai di
morte e in atto di perdere detto occhio mi raccomandai alla Beatissima Vergine
e mi fece la gratia che per la disgratia mi trovo lochio libero della vista e
in segno di ciò ci o portato dui ochi di argento.
Io Bartolomeo Diamantini romano
umilissimo servo di questa Beatissima Vergine mano propria a di 2 aprile 1709
Io Mario Morelli fui presente come sopra
mano propria
Io Gioseppe Giordani fui presente quanto
di sopra
Io fra Angelo Maria Crispoldi
sottopriore e sagrestano maggiore mano propria
Signora
marchesa Nari - 1708
( A.S.M.Q. Vol.356 c.
21)
A di 30 Aprile 1708. Fu mandato in dono dalla
signora marchesa Nari da Roma un paliotto con la bandinella di damasco rosso
broccato, e guarnito d’argento con latri lavori di fiori di seta per l’Altare
della Beatissima Vergine, dalla quale haveva ricevute gratie, che non manifestò
Principe
Augusto Chigi - 1708
(A.S.M.Vol.356 c.21v)
Nel seguente mese d’ottobre , mandò il
signor Prencipe don Augusto Chigi da Roma sei candelieri grandi d’argento al
peso di libre dieci in circa l’uno, et un reliquiario fatto fare dal medesimo a
posta per collocare la sopradetta reliquia della Santissima Croce; et il dono
fu per havere ottenuto varie gratie dalla Beatissima Vergine, tra le quali fu
il risanare da una pericolosa e fastidiosissima infermità
Margherita
Diamantini - 1709
(A.S.M.Q. Vol.127 c.50)
A di 30 decembre 1709
La signora Margarita Diamantini romana
andando in calesse, all’improviso postosi in fuga il cavallo, né potendolo in verun
conto ritenere, correva a velocissima corsa in contro alla morte, mentre
uscitegli già di mano le redini non poteva più regerlo, e per la velocità del
corso caduta in terra si trovò sotto le rote del calesse.
Ma nel cadere ricorse et invocò l’agiuto di
questa Beatissima Vergine, e dalla medesima fu preservata non solo dalla morte,
che gli soprastava, ma anche liberata da ogni nocumento, mentre restò affatto
illesa, senza alcun danno .
Mandò da Roma la gratia dipinta in tela.
Fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano
maggiore mano propria
Giovan
Nicola Piazzani - 1709
( A.S.M.Q.Vol.127 c.49)
A di 8 giugno 1709
Venne a render grazie a questa Beatissima Vergine da Roma Francesca del quondam
Francesco Del Moro romano, per esser stato liberato dalla Beatissima Vergine da
infermità d’occhi GiovanNicola Piazzani, il quale per havercidentro dua perle
gli rendevano impossibile il poterci in alcun modo vedere, per il che era
forzato tenerli sempre chiusi, o cuperti dalle proprie mani, dandogli oltremodo
fastidio il destro; fu curato per lo spazio di dicidotto mesi da’ medici e
chirurghi di Roma senza poter ricevere alcun sollievo, non che la vista; fu
raccomandato dalla sudetta Francesca a questa Beatissima Vergine.
E subito fatto il voto di esserci in persona a visitarla, subito guarì e
perfettamente riebbe la vista e sparirono dalle pupille le due macchie, chiamate
perle; si portò in persona a questa Vergine e lasciò un paio d’occhi d’argento
in segno della grazia riceuta, e la raccontò alla presenza delle persone qui
sottoscritte e d’altri.
Io Santi Rosa fui presente e afermo come
sopra mano propria
Segno di + di Leonardo d’Ercolano , il quale fu
presente
Fra Angelo Maria Crispoldi sottopriore e
sagrestano maggiore confermo quanto sopra
Bartolomeo
del Mare - 1711
( A.S.M.Q.Vol.127 c. 53v)
A di 7 marzo 1711
Io Bartolomeo del Mare ritrovandomi
sorpreso da un accidente popletico per il quale stiedi tramortito mezo quarto
dora, nel qual tempo fui avotito dalla mia sorella alla Beatissima Vergine
della Quercia e subbito ritornando in me mi ritrovai libbro senza difetto
alcuno et in questo giorno sono venuto a sodisfare il voto.
Io Bartolomeo del Mare romano mano
propria
Fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano
maggiore mano propria
Nicola
Decìna - 1711
( A.S.M.Q.Vol.356 c.23)
A di 26 maggio 1711: il signor Nicola Decina
romano mercante di cuperte di lana, portò una tavoletta lunga un palmo e mezzo
in circa con fondo di taffetà negro con tre pezzi d’argento, cioè in uno
Francesco
Ruggieri - 1713
(A.S.M.Q.Vol.127c.33)
Giugno 1713
A di 8 detto Francesco Ruggieri
romano cascò da un albero, e si slocò lumero.
Et per quanti rimedi gli sono stati aplicati, tucti in vano. Finalmente si
raccomandò a questa Vergine Beatissima e ottenne la gratia. Et ha portato in
rendimento di gratie un voto piccolo d’argento.
Fra felice Geromini sagrestano maggiore
Marta
Nuzzi - 1713
(A.S.M.Q. Vol.127 c.33v)
Dicembre 1713
Marta Nuzi romana trovandosi gravemente
inferma di febre maligna; il figlio la raccomandò alla Madonna Santissima della
Quercia, dalla quale otenne le sanità.
In rendimento di grazia ha portato il
voto in tavole
Fra Felice Geromini sagrestano maggiore
Giuseppe
Faliberti - 1714
( N.M.Torelli 1725 p. 257)
Anna
Buzzini - 1715
( A.S.M.Q.Vol.127 c. 60)
Ottobre 1715
La signora Anna Buzini romana doppo
esser stata per quattordici mesi idropica senza haver riceuto alcun giovamento
dalli moltissimi medicamenti ordinatigli da’ medici, alla fine raccomandatasi a
questa Beatissima Vergine della Quercia perfettamente guarì, et questo giorno
primo ottobre 1715 mandò la grazia dipinta in tela.
Fra Angelo maria Crispoldi sagrestano
maggiore mano propria
Figlio di
Caterina Nicolossi - 1717
(A.S.M.Q. Vol.127 c.61 )
Caterina Nicolossi di Roma ritrovandosi
un figlio di cattivi costumi e scapestrato, né giovando l’ammonizioni,
riprensioni, et avvisi della madre per fargli mutare costumi; lo raccomandò
alla Beatissima Vergine della Quercia, et in breve divenne morigerato. In
contrasegno della grazia ottenuta, in questo giorno 27 gennaro ha mandato a
ringraziare
Fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano
maggiore mano propria
Carlo
Paolini e Andrea Bologni - 1718
(N.M.Torelli 1725 p.181)
Carlo
Paolino - 1718
( A.S.M.Q.Vol.127 c.62v)
Carlo Paolino da Roma d’anni quarantasette,
essendo aggravato d’una febre maligna e gia spedito dalli medici, et
ricevuti tutti li Santissimi Sacramenti,
ricorse in tal necessità sua moglie signora Cattarina a questa Madre Santissima
con dargli a bevere in un cucchiaro della polvere dell legno di questo
Santuario, principiò a migliorare et in breve sanò. In questo giorno di 10
giugno si portò a ringraziare
Fra Innocenzo Gorizutti sagrestano
maggiore
Caterina
Cellerini - 1718
(A.S.M.Q.Vol.127 c.63v )
A di 20 luglio 1718
La signora Catterina Cellerini romana
ritrovandosi gravida et non potendo in conto alcuno partorire per essersi attraversata
la creatura, gia stimata pericolosissima la sua vita da Mediciet altri,
ricevutitutti li Sagramenti con raccomandarsi con viva fede a questa gran Madre
della Quercia, immediatamente pertorì.
E fu a rendere gratia il suddetto giorno
con portare un voto d’argento in figura sua di paoli tre alla valsuta del medesimo.
Fra Innocenzo Gorizutti sagrestano
maggiore mano propria
Sconosciuto
romano - 1719
( A.S.M.Q. Vol.127 c.65)
A di 20 giugno 1719
In
Roma essendo stata nel mese d’aprile del suddetto anno carcerata una
persona, che non vuole esser nominata, con gran violenza, e con animo del suo
avversario di farla macerare per molto tempo nelle carceri, quella facendo
ricorso con gran fede alla protettione della Beatissima Vergine della Quercia
con animo di farli un voto d’argento , in un subito fu esaudita percé il suo
avversario contro l’aspettatione d’ognuno non solo si cambiò di proposito con
togliersi l’animo contrario, che gli portava, ma in oltre procurò la
scarceratione di quella , come in fatto subito eseguì. E se ne venne nel
suddetto giorno in questa chiesa a portare il voto , e fece le sue devotioni
Fra Antonino Borione sagrestano maggiore
mano propria
Teresia
Zimini - 1726
( A.S.M.Q. Vol.356 c. 29v)
A di 4 maggio 1726
Giacomo
Panini - 1726
( A.S.M.Q. Vol.127 c. 69v )
A di 9 decembre 1726
Giacomo da Roma, figlio unico del signor
Francesco Panini, aggravato di febre maligna, spedito da medici, il padre piangendo de lui perdita, applicando
con viva fede le preci a questa
Beatissima Vergine, ricevé la grazia nell medesimo tempo de sua perfetta
salute.
Francesco
Qualgiotti - 1727
(A.S.M.Q. Vol.127 c.70)
Ottobre 1727
Francesco Qualgiotti da Roma d’anni
sessantasette, essendo stato aggravato di mal di pietra per anni tre, e non
potendo più resistere a tali atroci dolori, che il Signore guardi ognuno.
Questo rissoluto di venir al taglio dell chirurgho, prima di tal funzione
dispose di ricevere li Sagramenti, e poi con viva fede si raccomandò a questa
Beatissima Vergine, quale gli riuscì in tal età di soffrir il taglio et nel
medesimo tempo la sua perfetta salute, quale si portò personalmente a render le
dovute grazie con haver lasciato il voto d’un quadro con tre grosse pietre
Elisabetta
de Rossi - 1728
( A.S.M.Q. Vol.127 c. 70v)
A di 20 aprile 1728
Elisabetta de Rossi da Roma d’anni cinquantadue,
essendo stata aggravata da sciaticha con dolori acerbi per due anni et non
potendo ricevere la gratia di sua salute
con tutta la virtù de signori medici, ricorse al fonte delle grazie che è
Fhllipo
Leoncini - 1729
( A.S.M.Q. Vol.127 c. 70v)
A di 1729 16 maggio
Fhillipo Leoncini romano d’anni
ventisette caduto d’una finestra di palmi quarantotto, invocando
Fra Innocenzo Gorizutti sagrestano
maggiore mano propria
Marta
Leonardi - 1738
( A.S.M.Q. Vol.127 c.74)
Marta Leonardi romana l’anno 1738
infermatasi e disperata da medici della salute, mentre già haveva perduto
totalmente la vista, alla fine s’invotì a questa Santissima Vergine della
Quercia et in termine di due giorni recuperò perfettamente la vista e la
salute, venne a ringraziare
Fra Giuseppe Maria Nervi sagrestano
maggiore
Franco
Ragonesi - 1944
Tra i tanti
benefici che i devoti ricevettero dalla
Madonna durante
Questo
giovane si ritrovò a passare per via
Quattro Fontane a Roma il 23 marzo 1944,
giorno in cui i tedeschi fecero un rastrellamento come rappresaglia per
l’attentato subito in via Rasella.
Con altri
sfortunati fu rinchiuso in uno stanzone in via Tasso. Spogliato di tutto, gli
rimaneva appesa al collo, legata con una cordicella, una medaglietta della
Madonna della Quercia, che don Sante aveva donato a tutti i giovani della
parrocchia e a tanti fedeli.
Tutta la
notte pregò e baciò quell’Immagine chiedendo aiuto a Colei che gli abitanti
della Quercia considerano la “loro” Madre Celeste.
La mattina
seguente fu chiamato dal comandante tedesco che gli disse: Sei libero .
Franco fuggì
di corsa da Roma e giunto a Viterbo, immediatamente, insieme alla madre, scalzi
vennero al santuario a ringraziare colei che l’aveva salvato .
(ricordi personale di Mons. Sante Bagnaia)
Natalia
Cucciarelli - 1948
(Bollettino Parrocchiale S.Pasqua 1960)
Madre di
S.E. delegato Apostolico
in
Palestina - 1952
(Bollettino Parrocchiale agosto 1960)
Marcoccia
Maria e Ilaria Belleza
1960
(Bollettino Parrocchiale agosto 1960)