Miracoli
e grazie
operati da Dio
per intercessione
della
Madonna
della Quercia
in favore degli abitanti
della diocesi di
Pitigliano, Sovana e Orbetello
tratti da
manoscritti e libri
secoli XVI-XIX
INTRODUZIONE
Era consuetudine, a partire dal 1571, dare alle stampe quasi ogni 10 anni i racconti dei miracoli e delle grazie operati da Dio per intercessione della Beatissima Vergine venerata come Madonna della Quercia.
I libri, di solito, erano scritti dai sacrestani maggiori della Basilica della Quercia, testimoni dei racconti che i devoti di Maria facevano nel momento che venivano a ringraziarla nel suo santuario per il miracolo ricevuto.
Quest’opera di divulgazione e testimonianza si è interrotta con l’ultimo libro scritto dal domenicano francese padre M.Chery nel 1869.
Ho voluto riprendere tale
consuetudine iniziando a
raccontare i miracoli e le grazie ricevuti dagli abitanti di
Roma, centro spirituale della nostra Fede e come omaggio all’unica
confraternita ancora esistente dedicata alla Madonna della Quercia:
Poi sono passato a raccontare i miracoli che
Questa raccolta è dedicata alla Diocesi di Pitigliano, diocesi di provenianza di sua Eminenza il Cardinale Angelo Comastri , arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano, vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro .
A lui, maestro nella fede e nell’amore verso
Le storie sono riportate così come sono state scritte all’epoca, volendo evidenziare la storicità del fatto e la freschezza, talvolta l’ingenuità, dei racconti.
Come gli autori di una volta, anch’io ho voluto essere il testimone dell’accaduto, desiderando riaffermare ciò in cui credo fermamente: Maria, madre di Dio e madre nostra non ci lascia né ci lascerà mai soli.
Per rafforzare tale concetto voglio riportare le parole del grande poeta Dante Alighieri che nel XXXIII canto del paradiso fa dire a san Bernardo:
Vergine
madre, figlia del tuo figlio
umile ed alta più che creatura,
termine fisso
d'eterno consiglio,
tu se’ colei
che l'umana natura
nobilitasti sì che '1
suo fattore
non disdegnò di farsi
sua fattura.
Nel
ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato
questo fiore.
Qui se’ a noi
meridiana face
di caritade,
e giuso, intra i mortali,
se’
di speranza fontana vivace.
Donna
se’ tanto
grande e tanto vali,
che qual vuol grazia
ed a te non ricorre
sua desianza vuol volar senz'ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma
molte fiate
liberamente al dimandar
precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza,
in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontade.
27 Maggio 2009,
XXV anniversario della visita di S.S. Giovanni Paolo
II alla Madonna della Quercia di
Viterbo
Gianfranco Ciprini
Pitigliano
Fatio – sec. XVI
Il signor
Fatio da Pitigliano
essendo prigione con i ferri doppo lunga
prigionia fu messo alla corda recordandosi delli continui miracoli e gratie,
che faceva
(Acquerello- 1686- Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.111 Bibl. Besso Roma)
Bastiano
Elmi - 1488
“Nell'anno 1488 Bastiano Helmi da Pitigliano capitano havendo alcuni inimici quali
lo seguitavano per torli la vita; et essendo potenti se ne guardava più che poteva di non
dare nelle loro mani. Fu assaltato fuora di Pitigliano poco lontano; quale attualmente
deceva la corona della Madonna in honore della Madonna della Quercia; et
vedendo che due inimici con le labarde, et con uno spuntone
l'haveveno arrivato, cacciò mano alla spada et fece defesa da buon
capitano quanto fu possibile: ma li fu tirato dui
colpi sopra le spalle della labarda e con li
spuntoni nel petto passato da banda a banda una ferita in capo le fu data et anco la coscia sinistra
trapassata a tale che li nimici giudicorno fermamente che fusse
morto come invero fu anco giudicato da medici et cerusici ma
(Acquerello- 1619- Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.36 Bibl. Besso Roma)
Sovana
Bastiano
Elmi – 1488
(T.Bandoni 1625 ms. c10-10v)
(T.Bandoni 1628 p.18-19)
Di un capitano della città di Sovana
ferito a morte, e sanato
Due angeli buono e cattivo sotto metafora di due sorte di venti ci propone lo Sposo
nella Cant.4 : Surge Aquilo,
et veni Auster, il vento aquilone è il demonio angelo cattivo; vento
australe è l’angelo buono, detti venti per la loro velocità: Qui facit
Angelos suos spiritus, sal.101, dal vento aquilone del
cattivo,
ab aquilone pendetur
omne malum; dal vento austro ogni bene de l’angelo buono, Deus ab
austro veniet,
Abac.
Permette Iddio , che il cattivo
vento soffi contro li suoi devoti nelle tribolationi subito
li commanda, che fugga, e che vada via: Surge aquilo, ma che venga il buono australe dell’aiuto di Dio e del suo
angelo, comparisca l’aiuto di Maria, quale comanda alli buoni et alli
cattivi angeli: la ragione di ciò, che permetta li travagli, acciò si sentino gl’odori soavi
del decoro di Maria, ut fluant aromata illius, d’oratione, di devotione si sentino le gratie e favori di Maria. Fu
battuto et tribolato dal primo vento aquilone un
capitano detto Bastiano Helmi da Sovana,
quale havendo alcuni soldati inimici
suoi, mossi dal vento aquilone diabolico, soffiando
sempre ira et insidie verso il detto capitano,
cercavano di torli la vita; onde havendolo appostato
una volta fuori della città poco lontano, mentre che attualmente diceva la
corona in memoria della Madonna della Cerqua, della
quale era divotissimo, come tanti cacciatori bramosi
della preda vicina dissero, questa volta capitano non uscirai dalle nostre mani
vivo, e con alabarde, spiedi, e spade tiravano alla vita del capitano, quale in bocca, e nel cuore sempre haveva
Portò il suo voto grande, che anche si riserva in chiesa fra
li più miracolosi voti di Maria,
e l’odorose soave di devote orationi, et limosine ancora a tempi nostri si sentono da quella
città di Sovana e suoi contorni in visitare questa
santa Cerqua, l’anno 1488.
( N. M. Torelli 1725 pp. 87-88)
Antonio di
Marinel e compagni - 1491
(Acquerello- 1619- Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.70 Bibl. Besso Roma)
( N. M. Torelli 1725 pp. 142)
Orbetello
Cinzia Valloni - sec. XVI
Affresco Lunetta chiostro cisterna sec. XVII
Museo Ex Voto
della Basilica della Quercia
Tav. n°136
(Acquerello- 1686- Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.5
Bibl. Besso Roma)
Gli
indemoniati vengono liberati per intercessione dalla Madonna della Quercia
"Il
sig. Giovan Francesco da Sutri
essendo stato 10 e più anni con una malia. Pietro di Cinthio da Vetralla per 3 anni continui, il quale a guisa di un
lupo urlava e sempre bisognava tenerlo legato per il danno che faceva.
Giacomo di Castel Gandolfo.
Una donna decta Artemisia da Velletri,
Maddalena Biscotti da Orvieto, Cinthia Valloni da Orbetello et altri innumerabili che per brevità si tralasciano racomandandosi a questa Beata Vergine furno liberi. Li pucti ancora guasti e tocchi dalle streghe, nell'entrar
che fanno dentro questa Santa Cappella di B.
Vergine toccando l'albero della S. Quercia ritornano sani come lo
dimostrano casi succeduti et è occorso molte
volte nel tempo della Fiera esser buon numero di huomini
e donne amalate e spiritate e tutti o la maggior parte sono rimaste sane e liberi dal demonio e dalle
malie e altre infermità".
(Acquerello- 1686- Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.5 Bibl. Besso Roma)
(N.M.Torelli 1725 pp. 138-139)
Luca Mariani - 1584
( T. Bandoni1631pp.92-93)
Nell’Anno 1584 . Un’huomo detto Luca di Giovanni Mariani da Orbetello,
essendo stato infermo doi anni continui più morto che
vivo giacente in letto con doglie artetiche, che in
tutte le giunture del corpo gli davano gran molestia, e la doglia sciatica , che lo faceva gridare senza mai trovare riposo giorno ne
di notte, havendo principio questa malattia da una
cascata da un arbore, ne trovando mai medicamento
alcuno, ancorchè de molti ne provasse, che lo potesse
risanare; ma
(N.M.Torelli 1725 p. 327)
Francesco Franchini
- 1629
(T. Bandoni 1634 p.12)
A di 8 ottobre 1629.
Francesco Franchini da Orbetello,
disse che nel mese d’agosto passato era stato infermo
d’una postema dietro al sedere, la quale
per essere enfiata gli dava gran fastidio nel
caminare, che perciò stette tre mesi in letto
con dolori eccessivi, e per esser già infistolita,
il cerugico
giudicava che non ne potesse mai sanare,
ricorse alla Madonna della Quercia, e come benigna lo sanò incontinente, per il
che venne scalzo quasi tutto il viaggio a render gratie
alla Beatissima Vergine con il voto, e relatione
Bartolomeo
Mariscetti -
1629
(T. Bandoni 1634 pp.12-13)
A di detto [ 8
ottobre] Bartolomeo Mariscetti da Orbetello disse che
nel mese d’agosto passato, li venne male nella gola, di modo tale che non
poteva inghiottire ne meno l’acqua, specie di scarantia,
durandoli otto giorni con febbre maligna, con l’aiuto della Madonna, alla quale
di tutto cuore raccommandandosi, si risanò con
stupore di tutti li periti medici.
Disse di più che venendo a Viterbo per alcuni suoi negotij, quando fu al ponte alla Badia se gli fece male,
venendoli un flusso di sotto e di sopra, non potendo ritenere cibo di sorte
alcuna, ritornato in Orbetello fu tenuto come fosse morto e di nuovo ritornò alla fontana viva delle gratie della Madonna della Quercia, subito sanò e portò il
voto
Battista
Scaramuccia -
1629
( T. Bandoni1631 pp.134-135)
Un altro caso si pone qui, havendone
havuto relatione alli 9 di settembre 1629, simile a questo d’un certo
Battista Scaramuccia da Toscanella habitante in Orbetello, il quale dice che quindici anni sono in circa , portò un voto per gratia ricevuta, e questo che volendo condurre una vacca
legata in Orbetello per servitio
del macello, si sciolse e tutta infuriata venne alla volta del detto Battista e
con le corna lo percosse nella pancia per ucciderlo e tanto fu gagliardo il
colpo, che non poteva rihavere il fiato, ne parlare;
ma nell’interno del suo cuore chiamava in suo aiuto
Virginia di
Francesco Paoli- 1637
(G.Gallesi pp.73-74)
Successo di molta maraviglia fu quello che personalmente riferì Francesco Paoli da
Orbetello, quale depose, che stando la sua consorte Virginia, la domenica doppo la festa del Corpo di Christo,
alla sua fenestra per mirare alcuni pedoni, che
correvano il palio, teneva in braccio una sua figliolina
chiamata Vincenza di quattro mesi fasciata sì, ma non molto stretta; onde
quella bambina uscì dalle fascie, e dalle materne
braccia, cadendo dalla finestra in strada; la madre vedendo la fanciulla andar
per l’aria a una certa, e secura morte, esclamò,
Vergine santa della Quercia aiutala; la onde questa pietosissima Vergine gratiando quella, che a lei di cuore ricorreva, spedì
subito come piamente si può credere un angelo celeste, quale sostentando la
cadente fanciullina, la pose in terra senza veruna
offesa, benchè la finestra di dove ella cadde fusse alta più di 35 braccia: corsero le genti per accorla non già
viva , ma morta e infranta, ma la trovorno che stava
in terra sana e ridente, con infinito stupore di tutti, e con raggione; Ben è vero, che volse Maria
che si vedesse nella testa di quella bambina, un poco di scrostamento, forsi per denotarci, che da questo segno facessero le genti
certa sicureza che senza l’aiuto suo di sicuro
sarebbe stata infranta, anzi morta. Vennero il padre e la madre insieme a
portare un poco di argento per la ricevuta gratia, e si pigliò la loro depositione
con testimoni sottoscritti
(V. Malanotte p.175)
( A. Borzacchi p. 222)
(N.M. Torelli 1725 p. 222)
Caterina Gottierez - 1664
( A.S.M.Q. vol. 127 c.12v)
A di 28
novembre 1664
Comparve nel detto giorno la signora Catarina Gottierez moglie del signor Giovan
Domenico Cursi, habitante
in Orbetello, quale riferisce di esser stata inferma
lungamente cioè per
otto mesi si è medicata con più medicamenti senza frutto ,
per il che fu avvisata et essortata
a raccommandarsi
a questa Vergine della Quercia, come fece, e presto restò sana et ha portato il suo voto, a gloria della Vergine
( V.Malanotte pp.227-228)
Fulvio Cassadei - 1674
(V.Peroni
1685 p.230 )
( A.Borzacchi 1696 p.299)
Capalbio
Filippo e
il figlio Francesco - 1515
(Acquerello- 1619- Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.92 bibl. Besso Roma)
( A.Borzacchi 1696 pp.44-45)
Magliano
Antonio Pelegri- 1637
(V. Galesi 1642 pp.68-70)
Antonio Pelegri da Magliano, venendo da Vetralla per
andare a casa sua con alcune some di vino, entrò in una strada assai stretta,
dove correva di molt’acqua, e portò il caso che una lamata di terra cascasse avanti un
cavallo, che il medesimo conduceva; onde l’acqua da quella terra ritenuta,
crebbe in guisa che dava da pensare
assai a detto Antonio, quale di maggior timore si riempì, vedendo che ancora
dietro si era allamata una gran falda di terra, ond’egli si trovava serrato in mezo
all’acqua, quale da quella terra, quasi da forti argini e ripari sostenuta,
venne ad augumentarsi in modo che non potendo una di
quelle lamate resistere a tanta peina,
cedè il passo all’acque, quale con tale impito sgorgorno, che portorno via a viva forza il detto Antonio e il cavallo ben
300 braccia, restando alla fine il misero Antonio fra la mota sepolto quasi
tutto, non se li scorgendo altro, che parte della testa, e una mano; i compagni
di lui, che adietro erano restati, imaginandosi
l’infelice successo, per non vedere Antonio, l’andorno
cercando per accertarsi dove era e al fine trovorno ,
che stava sepolto in quella lamata, dando segni di
render l’anima a Dio, non dimeno non mancorno levarlo
da quel luogo più per darle sepoltura che per altro, ma contro ogni espettatione, accostatesi a quel corpo per prenderlo, trovorno che non solo era vivo, ma del tutto salvo senza
veruna offesa, con maraviglia e stopore di tutti, l’interrogorno però di molte cose, ma disse che il tutto lo
riconosceva solo dalla Madonna della Quercia, alla quele
dal principio si era raccomandato di vivo cuore. Lo condussero a casa libero da ogni lesione, et
egli insieme con molti testimoni , pochi
giorni doppo il narrato successo, venne a deporre
questo fatto prodigioso, e si sottoscrissero.
Ruggero Pacetti - 1637
(V. Galesi 1642 pp.71-72)
Testimonio di ciò[ che (
(V. Malanotte 1666 pp. 174 – 175)
Ippolito,
Ruggero e Luc’Antonio Pacetti
1645
( N. M. Torelli 1725 pp. 345-346)
Montemerano
Giovanni
di Paolo e Desiderio Coltellucci 1642
(V. Galesi 1642 pp.71-72)
Vennero a questa casa dui compagni, per rendere gratie infinite alla Madonna della Quercia per un segnalato favore, che hebbero l’uno e l’altro, il primo chiamato Giovanni di Paolo, il secondo Desiderio di Hercole Coltellucci, ambidui di Monte Marano in quel di Siena, il primo perché nel mese di maggio era stato grandemente travagliato per un mese continuo dalla febbre maligna, fatto spedito da medici, ma per intercessione della Vergine Santissima della Quercia, alla quale fece ricorso, subbito hebbe perfetta sanità contro ogni aspettativa de medici, il secondo similmente dalla medesima mano di Maria , fu liberato da una maligna febbre, che per lo spatio di quattro mesi fu talmente travagliato, che li medici l’havevano fatto spedito, tanto più che era anche aggravato da dolori interni , che infinitamente lo tormentavano, venendo dico questi dui per render gratie a Maria , avvenne che essendo arrivati al fiume detto Fiora in tempo, che era gonfio d’acqua per una piena grandissima, che di fresco era venuta tutti dui con il cavallo, sopra del quale uno in sella, l’altro in groppa stavano, cascorno dentro del fiume a discrettione della corrente, eglino vedendosi sommersi nell’onde sotto il cavallo, non sperando haver’altro aiuto, fecero ricorso alla Madonna della Quercia, quale in questa occasione di nuovo venne a gratiarli, libberandoli da quell’evidente pericolo di affogarsi, , di dove per l’aiuto speciale della Vergine, uscendo salvi, et libberi con maggiori obligationi, se ne vennero subbito a rendere le dovute gratie
( forse) Museo Ex Voto Tav. 125 – EX VOTO 1642
(V.Malanotte 1666 pp 200-201)
(M. Chery 1869 pp..153-154)
Giovan Paolo di Lorenzo - 1715
( A.S.M.Q. vol. 127 c.58)
A di 10 marzo
1715
Giovan Paolo di Lorenzo di Montemarano
guarito di una cancrena nella gamba sinistra, poco doppo
gli ne sopragiunse un’altra nella medesima gamba assai peggiore dell’altra, di
cui era già guarito, a segno, che gli si vedeva l’osso ;
fece voto di venire a visitare questa Beatissima Vergine della Quercia, alla
quale con viva fede si raccomandò, et in breve ne
restò sano. Il fatto seccesse nel mese di agosto dell’anno scorso 1714: Alli 17 gennaro prossimo passato gli sopragiunse una grandissima
strettezza di petto, che gl’impediva affatto il respiro, per il che dubitava di
morire, né provato alcun giovamento dalli medicamenti presi per molti giorni,
ricorse di nuovo alla BeatissimaVergine
confermando il voto già fatto di venirla
a visitare, et in breve tempo guarì. Il sudetto giorno venne a sodisfare
il suo voto con ringraziare
Fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano maggiore mano propria
Montiano
Lucchinetta di Simone - 1659
(V.Malanotte pp. 213-214)
(A.Borzacchi pp.262- 263)
( N. M. Torelli 1725 p. 239)
Piancastagnaio
Frate Lorenzo – fine sec. XV
"Frate
Lorenzo da Piano Castengnaro, essendo infermo de
grave infermita et facti molti remedi con medecinali ultimo saraccomano
alla Vegene Maria in
questo luoco et ebe la gratia anno domini
14[94]"
Museo Ex Voto Tav. 1 ‑ Tempera su tavola (26 x 27) sec. XV
In Italia, rarissime sono le tavolette del sec. XV datate: una (con l'anno 1489) è presso il Santuario di S. Maria delle Grazie a Covignano di Rimini, un'altra è conservata alla «Madonna dei Miracoli» di Lonigo (Vicenza).
Bartolomeo
di Benedetto -
1667
( A.S.M.Q. vol. 127 c.15v)
A di primo di ottobre 1667 Bartolomeo
di Benedetto Cortini da Piancastagnaio
in quel di Siena venne qua narrando come hieri
fece otto giorni si svegliò la notte con dolore grandissimo d’un braccio
senza poterlo muovere punto come perso quale veduto dai cirusici
questo dissero essere male di goccia e così stette con questo dolore
due giorni e due notti senza poter mai riposare, la terza notte si
raccomandò a questa Santissima Vergine e subito gli cessò il dolore e
cominciò a maneggiare il braccio e la mano e si trovò libero, et è venuto a visitare e ringratiare
Port’Ercole
donna Solomea
Micheli e figlia
- 1602
…et è questo fatto registrato a 27
di maggio 1602, nel libro ove si scrivono i Miracoli, dal padre sagrestano fra
Tomaso Bandoni da Lucca, e tutti quelli che al tempo suo sono stati presi
autenticamente, si porranno in questi seguenti capitoli, et
i più prodigiosi saranno notati.
(T.Bandoni 1631 pp. 121-122)
Madonna Solomea Micheli, et Hipolita
sua figliuola habitanti in Portercole, ambedue dissero di essere state ammalate più
tempo di febbre, e dolori di corpo pericolosi della vita, talche
si condussero in extremis, havendo ancora loro hauto l’oglio Santo, et in quell’agonia fecero voto
alla Madonna della Quercia, dalla quale riceverno la
vita, e la sanità, e personalmente vennero a visitare
Girolamo
di Sirene, Ottavio e Pietro Coletta, Francesco Campagnoli e Sebastiano Bufalino
- 1637
(V.Galesi pp. 67-68)
Degno di
memoria in vero fu il caso, che alcuni gratiati da
questa Santa Vergine unitamente raccontorno, quali furno Girolamo di Sirene,
Ottavio Coletta, Pietro Coletta, Francesco Campagnoli e Sebastiano Bufalino da Durazzo nel Regno di
Napoli , li quali da questa Santa Vergine furno
preservati in vita, ritrovandosi in estremo pericolo di inevitabil
morte, percioche essendo eglino
con alcuni altri, che in tutto facevano il numero di
( A.Borzacchi pp. 220-221)
(N.M.Torelli 1725 pp. 254-255)
Santa
Fiora
Cipriano Amadei
- 1637
(V.Galesi p. 64-65)
Cipriano Amadei da Santafiore, venne di persona a questa Santa Casa, per render gratie alla Vergine Santissima, per haver
ricevuta una gratia molto singolare, che fu questa;
si partì il siddetto per Roma, e non molto lontano fu
arrestato da molti banditi, e havendolo fatto
prigione con un suo compagno, li fecero scrivere una lettera a un suo fratello,
acciò li mandasse per suo riscatto 600 scudi, la qual
lettera mandò per quel suo compagno, dicendo essi che se tra sei hore non era arrivato con li detti danari, haverebbero ucciso detto Cipriano,
il quale mentre che si trovava in questa angustia, si raccomandava alla Madonna
della Quercia, et ecco all’hora
si vidde comparire avanti una bellissima, ma grave
Donna vestita di bianco, quale li disse, non temere, che sono venuta qua per
tuo aiuto, e sciogliendolo da legami, gli disse, vieni dietro a me , come fece,
stando li banditi come adormentati, e non fu niuno di
loro, che si risentisse.
Alla fine
in compagnia di quella Donna, il detto Cipriano si
partì dal luogo dove era ligato, e arrivato che fu vicino a Santa Fiore, sparì
( A.Borzacchi pp.217-218)
( N.M. Torelli 1725 p. 145)
GiovanGiacomo di Nicolò - 1659
(V.Malanotte p.215)
Angelo Angelini
- 1716
( A.S.M.Q. vol.127 c.61 )
Angelo Angelini di Santa Fiora passando nel mese di giugno dell’anno scorso 1716 per Magliano
di maremma per andare a mietere si pose a sedere per mangiare; alzatosi poi nel
dare il primo passo cadde, e si spezò la gamba
sinistra. Dubitando li chirurghi che potesse restar
stroppiato, egli con viva fede si raccomandò a questa Santissima Vergine della
Quercia, e ne ottenne la grazia, mentre perfettamente guarì, e contro l’espettativa delli chirurghi restò
senza alcun impedimento. In questo giorno quindici maggio è venuto a
ringraziare
Fra Angelo
Maria Crispoldi sagrestano
maggiore mano propria
Saturnia
Lorenzo da
S. Gimignano - 1664
( A.S.M.Q. vol.127
c.12)
A di 16 maggio 1664
Comparve
qui Lorenzo da S. Gimignano habitante
in Saturnia riferì come egli hebbe in una coscia una
cancrena che gli haveva mangiato tutta la coscia si
raccomandò per ciò a questa Santissima vergine e ricevè
la sanità e venne a ringratiare detta Vergine e fece fare il voto
( V. Malanotte
p.226 )
Scansano
Andrea Mucciarelli - 1708
( A.S.M.Q. vol.127
c.43v )
A di 26 maggio 1708
Venne a
questa chiesa della Beatissima Vergine sotto il titolo della Quercia a render
le dovute gratie Andrea Mucciarelli
da Scanzano diocesi di Pitigliano
per havere ottenuta la salute già disperata da medici
per una caduta mortale con percossa del capo in modo, che si era ammaccato
notabilmente il cranio, per quale infermità privo de sensi restò nove giorni
senza prender cibo, con sostentarsi d’acqua pura; onde considerato tal pericolo
ricevè l’estrema untione, ma invotito da Caterina di Nicola sua moglie a questa Santa Imagine ricevè in breve la
salute.
…
Narrarono
le predette gratie in chiesa in
presenza dell’Eccellentissimo signor dottor Giuseppe Penna, e del signor
Lorenzo Betti, che si sottoscrissero. In fede
Fra Giovan Antonio Maria Manelli , sagrestano maggiore mano
propria
Io
Giuseppe Penna affermo quanto sopra mano propria
( N.M. Torelli 1725 pp. 233-234 )
Sorano
Damiano
Monaci - 1710
( A.S.M:Q. vol.127 c.51v )
A di maggio 1710
Maestro
Damiano Monaci svizzero
ritrovandosi infermo in Sorano nello Stato di
Firenze, disperato già da’ medici, e perciò munito di tutti li santissimi
sacramenti aggravato in modo del male
che l’aveva reso affatto prossimo al morire, e lavato di mente parveli di ritrovarsi avanti a questa Santissima Imagine, ove non era mai stato, fece voto alla Madonna di
volerla venire a visitare se gli fusse stata per la
di lei potentissima intercessione restituita la salute, et
in un subito tornato perfettamente in se
sano di mente cessò la febre et in breve tempo fu fuori
di pericolo e poi sanò; nel sudetto giorno è venuto a
ringraziare questa Beatissima Vergine di grazia sì singolare da lui ricevuta.
Io mastro
Damiano Monaci confermo di aver riciuto la sudeta gracia per ciò mi sono sottoscritto
mano propria
Io fra
Angelo Maria Crispoldi
sagrestano maggiore mano propria
1710
Monaci Torelli 25 p.178 .JPG
(N.M.Torelli 1725
p.178 )
Predica a Sorano 21 Aprile 1596
(A.S.M.Q.Vol.160 c.44)
Die 21 Aprilis
doppo il saldo hauto dal
molto reverendo padre priore scuti tre et baiochi sessanta de pauli et uno scuto
de quatrini disse haverli hauti da fra Stefano Monsacrati dalla predica di Sorano
alla quale per suo viatico hebbe scuto
uno et baiochi octanta con il suo compagno fra Donato converso. Restan netti scuti doi et baiochi
ottanta
Triana
Francesco
di Santi - 1716
( A.S.M.Q. vol.127 c.60v )
Maggio
1716
Francesco
di Santi di Triana ritrovandosi nel principio del sudetto mese di maggio infermo con puntura e spedito già
da’ medici ricevè li santissimi sacramenti della
confessione e Viatico, doppo de quali fatto voto di
venire a visitare questa Beatissima Vergine della Quercia, alla quale umilmente
si raccomandò, in breve uscì di pericolo e poi perfettamente risanò.
In questo
giorno 30 maggio è venuto a sodisfare il suo voto, et ha raccontata la sudetta grazia riceuta per
l’intercessione della Beatissima Vergine
Fra Angelo
Maria Crispoldi sagrestano
maggiore manu propria
BIBLIOGRAFIA
Fonti manoscritte
Archivio Storico del Convento
di S. Maria della Quercia (A.S.M.Q.)
Archivum Generale Ordinis Praedicatorum (AGOP)- Roma , S. Sabina
Archivum Fratrum Praedicatorum (AFP)- Roma , S. Sabina
Biblioteca Comunale degli Ardenti, Viterbo (B.C.A.)
Biblioteca Besso, Roma
FONTI EDITE
- Relatione dell'incoronatione della miracolosa immagine della Madonna SS. della Quercia protettrice universale fatta il dì 30 Maggio dell'anno 1706 dall'Em.mo sig. card. Andrea Santacroce Vescovo di questa città di Viterbo e di molte gratie in detta occasione operate, composta da un divoto e dedicata all 'istessa sacrosanta immagine, Montefiascone, 1706 (Accademia dei Lincei-Fondo Corsiniano 171.A.27/14)
- Relatione della miracolosissima immagine della Madonna della Quercia, nelle cerbaie di Fucecchio, Lucca, 1640
- Sincera ed esatta relazione del prodigio operato da Dio per intercessione della Vergine SS. detta della Quercia nel dì 7 Maggio 1782, Viterbo, 1782